Tecnologie per l’etica del futuro o etica per le tecnologie del futuro?

Silvia Salardi

Resumo


Abstract: Nel contesto istituzionale europeo, il dibattito degli ultimi anni sulla regolamentazione dell’intelligenza artificiale (IA) è stato affrontato richiamando, come faro orientatore delle scelte, sia principi etici consolidati in contesti come la riflessione bioetica sia principi etici di nuova elaborazione[1]. In ogni passo, che è stato fatto a partire dal 2017, quando fu resa pubblica la Risoluzione del Parlamento su Norme di Diritto civile sulla robotica[2],  le istituzioni europee si sono mosse per coniugare la riflessione etica con la contestuale individuazione delle soluzioni normative utili a far fronte ai problemi etici noti in quel dato momento. Nelle riflessioni che seguiranno si cercherà di evidenziare, senza presunzione di esaustività, le caratteristiche dell’approccio etico europeo e della sua traduzione in chiave giuridica nella Proposta di Regolamento sull’IA dell’aprile 2021. Lo scopo è quello di mantenere alta l’attenzione su alcuni risvolti che rischiano di restare altrimenti tra le pieghe di un dibattito complesso in cui attori con interessi profondamente contrastanti tentano di far sentire o addirittura di imporre la loro voce.

 

Keywords: Etica, Diritto, Intelligenza Artificiale, Unione europea

 


[1] AI4People’s Ethical Framework for a Good AI Society: Opportunities, Risks, Principles, and Recommendations è uno dei primi documenti che si sono occupati di individuare i principi adatti ad orientare la regolazione in questa delicata materia. Il documento del 2018 riassume gli esiti dell’iniziativa AI4People lanciata in quell’anno da ATOMIUM-EISMED, https://www.eismd.eu/

Nel documento si mutuano i quattro principi bioetici -beneficenza, non maleficenza, giustizia, autonomia- e si aggiunge il principio dell’explicability, specificamente ideato per affrontare i problemi dei sistemi algoritmici c.d. black box, caratterizzati da opacità del percorso che dall’input ha portato all’output.

[2] Il testo della Risoluzione è accessibile al link https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:52017IP0051&from=IT. Fu il testo che proiettò il discorso sull’IA sul piano pubblico, in quanto alcune proposte ivi effettuate fecero molto discutere, coinvolgendo nel dibattito anche i media e il grande pubblico. Il testo fu molto discusso per il richiamo esplicito alla science fiction, ad esempio cita Frankenstein di Mary Schelley a pagina 1 e alla proposta dai toni antropomorfizzanti di attribuzione di una c.d. e-personality ai robot, ossia personalità giuridica. Sebbene la proposta sia caduta nel vuoto nel contesto europeo, essa ha trovato attuazione, a fini di marketing, al di fuori dell’Europa, con una serie di ricadute molto discusse per quello che riguarda l’equiparazione tra macchinico ed essere umano, cfr. F.G. PIZZETTI, The Robot Sophia as a “New Citizen” of Saudi Arabia: what about granting legal personhood, “citizenship” and eventually dignity to non-human entities with artificial intelligence?, in S. SALARDI, M. SAPORITI (forum a cura di), Le tecnologie ‘morali’ emergenti e i diritti fondamentali in Europa, in Notizie di Politeia, 133, 2019, pp. 63-70. Cfr. anche S. SALARDI, M. SAPORITI, Perché l’IA non deve diventare persona. Una critica all’ineluttabile ‘divenire antropomorfico’ delle macchine, in ID. Le tecnologie ‘morali’ emergenti e le sfide etico-giuridiche delle nuove soggettività, Torino: Giappichelli, 2020, pp. 52-74; S. SALARDI, Robótica e inteligencia artificial: retos para el Derecho, in Derechos y Libertades, 42/ 2020, pp. 203-232.

 

Recebido em 29/03/2023

Aprovado em 08/05 /2023

 

Sistema de Avaliação: Double Blind Review

 

 


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